mercoledì 13 marzo 2013

La famiglia? un'impresa!

Non nel senso che PORTARLA AVANTI è un'impresa -tra soldi che non bastano mai, orari da far coincidere e il desiderio di tutti di far ciò che si vuole!- ma in quello letterale del termine: gestire la famiglia proprio come si fa con un'impresa.

L'idea arriva dal columnis del NYT -quindi non, in teoria, un imbecille!- e padre di due gemelle Bruce Feiler che l'ha fatta diventare un libro "I segreti delle famiglie felici"


La strategia, in pratica, è quella utilizzata dalle grandi aziende per motivare i dipendenti. Vedimo come...

1 - Trovare lo slogan giusto: una specie di claim, come lo si chiama in pubblicità- che ci aiuti a focalizzare subito il nodo focale su cui la nostra famiglia si basa. Nel libro viene suggerito “Amiamo imparare”, “Noi uniamo la gente non la dividiamo”. Io suggerirei “Uno su mille ce la fa!” :)

2 - Brand Identity o marchio di fabbrica: tradotto condividere con i figli successi e difficoltà della "nascita" della nostra famiglia, cosa che indubbiamente accresce il senso di appartenenza. Non c'è bisogno di inventarsi storie alla Giulietta e Romeo -che per altro hanno anche fatto una brutta fine!- ma raccontare ai nostri figli "come siamo arrivati fino qui" è importante: gli psicologi infantili sostengono che il più importante indicatore del benessere emotivo dei bambini è la conoscenza della storia familiare.

3 - Niente meeting all’ora di cena :) Va bene insegnare le buone maniere -sempre così difficili da far rispettare ai bambini, soprattutto una volta a tavola- ma la cena non deve ridursi ad una serie infinita di ordini “non sorbellare -come si dice da noi :)- giù i gomiti dal tavolo, non tirare il pane, ecc": ok le regole, ma 10 minuti di sano dialogo e poi "liberi tutti" evitano forse una buona dose di stress (che, sempre secondo le statistiche, raggiunge il suo picco tra le 18 e le 20...da stasera si cena alle 20.30, per sicurezza :).

4 - Salario: a ciascuno il suo. Abolita la tradizionale paghetta, via alla retribuzione a fronte di compiti svolti. Quindi, della serie: ti rifai il letto? 1 eurino! Apparecchi? Due euro!. Annaffi le piante: 5 euro (si, per me è compito ingrato!!!).

5 - Promozioni: premi e "punizioni" sui risultati a lungo termine e da dacidere insieme per aiutare i figli a diventare indipendenti e responsabilizzarsi.

6 - Team building: l’importante è partecipare. E' bene quindi ritagliarsi, credo -vado oltre, perchè questo Feiler non lo dice!- nell'ambito della settimana, alcuni momenti in cui la famiglia TUTTA si ritrova e condivide qualcosa di divertente: sia una biciclettata fuori porta, un giro al parco, un pranzo da Mc Donald's non importa, quello che conta è FARE GRUPPO!

7. Bilancio: meglio discuterlo insieme. L'idea è che -secondo questa metodologia, che devo ricordare anche al mio capo :)- le idee migliori spesso vengono dal basso, quindi, si tratta di un sistema di valutazione aziendale che coinvolge tutti i dipendenti: che cosa ha funzionato, che cosa no? Parliamone e cerchiamo di aggiustare INSIEME il tiro.

Ok, allora, premesso che penso che neanche le migliori aziende applichino ciascuna di queste regole -e tralasciamo il fatto che LA MIA di azienda ne applica...NEANCHE UNA!- proverò a portarle, con le dovuta gradualità -visto anche che Sofia è ancora piccola- all'interno della mia famiglia, ma una domanda mi sorge spontanea: in azienda se un membro del team non sta alle regole viene licenziato, E IN FAMIGLIA????

baci, baci
C.

P.s. Sempre sul tema...


...vi segnalo una app fantastica: si chiama Save the mom, ed è una sorta di bacheca condivisa a cui possono accedere tutti i membri della famgilia che permette a tutti di comunicare senza più bisogno di sms e telefonate: eventi, notizie, spesa e spostamenti in tempo reale di tutti a portata di smartphone. Geniale!!!.

 

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